domenica 3 giugno 2012

Quando i bambini giocavano con il PC


Il mouse, scuola dell'infanzia,1997.
C'era una volta, tanto tanto tempo fa, un oggetto, una macchina chiamato personal computer. Era nato quasi per gioco, mettendo insieme pezzi di tecnologia, e ogni giorno giocando, provando, sperimentando e curiosando, proprio come fanno i bambini, tanti appassionati, spesso poco più che bambini, scoprivano nuove cose che con quella macchina si potevano fare.
Non forse proprio ridendo e scherzando, certo impegnandosi molto e lavorando, ma comunque divertendosi moltissimo, sono quasi riusciti con quella macchina a cambiare il mondo.
E i bambini veri, anche loro, potevano partecipare, giocare a trasformare le facce e le voci, a mettere insieme pezzi di immagini e suoni, storie ed ed effetti speciali, usando il computer come una palla, una bicicletta, i colori a dita, i sassi e le conchiglie, con la stessa curiosità e la immaginazione, per fare cose nuove e diverse.
Era diventato talmente facile il pc, che anche bambini che non lo avevano mai adoperato, che non vivevano immersi nella tecnologia ma – tanto per dirla tutta – non avevano mai preso in mano un telefonino, subito capivano come usarlo, e facevano, producevano! Come questi bambini cubani del video, con cui ho lavorato qualche anno fa, e che usavano un software “obsoleto”: cioè, non un programma che oggi è superato da uno migliore, ma che semplicemente non c'è più!


Il personal computer era (ed è!) come una fantastica cucina dove tutti potevano (possono, volendo possono, ma occorre volerlo!) mescolare gli ingredienti e inventare ogni giorno piatti nuovi.
Molte delle macchine digitali di oggi sembrano piuttosto come un ristorante, dove puoi solo ordinare quello che ti hanno preparato i cuochi!

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