Il mouse, scuola dell'infanzia,1997. |
Non
forse proprio ridendo e scherzando, certo impegnandosi molto e
lavorando, ma comunque divertendosi moltissimo, sono quasi
riusciti con quella macchina a cambiare il mondo.
E
i bambini veri, anche loro, potevano partecipare, giocare a
trasformare
le facce e le voci, a mettere insieme pezzi di immagini e suoni,
storie ed ed effetti speciali, usando il computer come una palla,
una bicicletta, i colori a dita, i sassi e le conchiglie, con la
stessa curiosità e la immaginazione, per fare cose
nuove e diverse.
Era
diventato talmente facile il pc, che anche bambini che non lo avevano
mai adoperato, che non vivevano immersi nella tecnologia ma – tanto
per dirla tutta – non avevano mai preso in mano un telefonino,
subito capivano come usarlo, e facevano, producevano! Come
questi bambini
cubani del video, con cui ho lavorato qualche anno fa, e che
usavano un software “obsoleto”: cioè, non un programma
che oggi è superato da uno migliore, ma che semplicemente
non c'è più!
Il personal computer era (ed è!) come una fantastica cucina dove tutti potevano (possono, volendo possono, ma occorre volerlo!) mescolare gli ingredienti e inventare ogni giorno piatti nuovi.
Molte delle
macchine
digitali di oggi sembrano piuttosto come un ristorante,
dove puoi solo ordinare quello che ti hanno preparato i cuochi!
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