domenica 5 febbraio 2017

Quel libricino antico (e ogni tanto qualche soddisfazione!)

Sto leggendo in questi giorni L'Ombra del Vento di Jorge Ruiz Zafon. Chiunque nella sua vita abbia mai tentato la “carriera dello scrittore”, penso che facilmente tenderà a identificarsi un po' nel personaggio di Julian Carax, i suoi romanzi bellissimi, non venduti, introvabili, possibilmente da distruggere, e si immaginerà forse un suo personale Cimitero dei Libri Dimenticati!
Per quanto mi riguarda, a parte cose in ballo da tempo che forse una volta di più non balleranno e il mio scarso feeling con gli editori in generale, continuo a pensare di essere tutto sommato bravino e ho scritti per me importanti che sono lì da anni fermi, o da finire. E l'idea è di darmi finalmente una mossa perché, se fino a ieri per gli scrittori in pectore l'unica alternativa era pubblicare (e praticamente anche distribuire) a proprie spese, il bello di oggi è che, in mancanza di un editore che si assuma l'onere della stampa, chiunque può farsi un libro on line, gratuitamente, e poi eventualmente anche stamparlo “on demand”, per sé o per altri. E la platea, tra la rete e i social network, può essere infinita.

Chissà come mai a proposito, di questi aspetti davvero rivoluzionari dell'epoca digitale si parla così poco, mentre tanti sono sempre lì a spendere parole e sproloqui sul fatto di poter guardare i film nel telefonino!

Comunque, l'altro giorno emergono dalle pieghe di Facebook alcuni messaggi che chissà perché per leggerli devi prima autorizzarli, forse perché di non amici, di non ancora amici o chissà che altro. Strano, perché a volte si ricevono direttamente messaggi che subito “puzzano”, tanto è vero che di li a poche ore i loro autori sono cancellati e irraggiungibili, boh?
Tra questi messaggi recuperati, uno fa riferimento all'unico libro di “letteratura” che finora, nella mia pur non breve vita, ho pubblicato, ormai tanti anni fa. Ho risposto così con mesi di ritardo, chiedendo scusa, alla ragazza che me lo aveva mandato (nel frattempo eravamo anche diventati “amici” su Facebook, di solito chiedo prima di accettare una richiesta, oppure mi baso sulle amicizie comuni, ma in questo caso, in un modo o nell'altro, evidentemente non avevamo comunicato).

Leggo ed è bello, e qui allora condivido:

«Sono stata a Roma oggi... Mi sono imbattuta in una piccola e antica libreria per bambini dove ho trovato e comprato (chissà perché proprio questo... Intuito!) un libricino "storie di parole e di bambini". Di solito questi libri li compro per me...
Finalmente a letto, seppur stanca, ho deciso di leggere la prima storia. Ho pianto.
Volevo dirle grazie. Mi commuove anche l'idea che questo libricino abbia circa la mia età.
Grazie per quello che ha fatto e continua a fare con i bambini e ragazzi.
Buon lavoro! L'abbraccio».