Appoggiato
sul tavolo di pietra, con le ombre del giardino sullo sfondo e il
cesto di paglia vicino, è ancora più suggestivo: sono i
Girasoli di van
Gogh, reinterpretati da Tommy, 5 anni!
Chi
ha provato, attraverso percorsi adeguati di incontro con le opere e
le tecniche, a mettere a confronto i
bambini della scuola dell'infanzia
con pittori come Kandinskij,
Klee,
Miró
e appunto van Gogh, sanno che il
livello delle risposte
che si ottengono è
quasi sempre sbalorditivo.
Un adulto che non conosca il contesto potrebbe gridare al "genio",
e molti si stupiscono della "composizione", insolita per
quell'età.
In
realtà, per andare così oltre l'organizzazione spaziale dei loro
disegni liberi, i
bambini
in questi casi semplicemente copiano.
Ma "copiare"
i grandi della pittura per loro è in realtà un
atto estremamente creativo,
è la
scoperta di un modo di mettere giù le forme e i colori che li
sorprende, li affascina, e che sentono vicino
e raggiungibile.
Quei dipinti piacciono, entusiasmano, scatenano
la voglia di fare,
soprattutto se per copiarli
si usano dei colori
veri,
che mescolando cambiano e si combinano, e magari poi si possono
stendere, invece che sulla carta, sul legno
o sulla tela.
Guardare,
toccare, spaciugare, sentire
con il tatto e con il naso,
usare il
pennello,
sperimentare la densità dei materiali...
L'esperienza
sensoriale quando si incontra con l'arte produce molto spesso
risultati altissimi; così come anche le uscite a fotografare
gli insetti nel cortile, i laboratori ben fatti di animazione
teatrale,
la
scuola all'aperto.
Quando
si parla della crisi
della scuola
e si sentono suggerire, spesso a tentoni, da punti di vista poveri e
parziali, certe soluzioni per risolverla, in cui volentieri si
confonde la “tecnologia” con il mercato
(la LIM in ogni aula, un tablet su ogni banco... ma non si parlava
già negli anni Settanta di andare oltre le lavagne e i banchi?), non
posso fare a meno di pensare a quanto nella realtà si riveli facile,
produttivo, immediato, con un approccio
semplice,
naturale e assolutamente “low cost”, ottenere viceversa risultati
eccellenti, immediati, sempre!
E a chi sostiene che la scuola “vera” sarebbe “un'altra cosa”,
chiederei allora di osservare seriamente – ma che ci provino
veramente, per favore - che cosa
producono i bambini
sul piano non solo artistico,
ma anche scientifico
e linguistico.
Quasi immancabilmente eccellenze, e senza bisogno di programmazioni
complicate, risorse all'ultima moda, interrogazioni e test. Basta il
piacere
di fare le cose
e di imparare, facendo, qualcosa di più del mondo in cui vivono.
So
di classi che aspettano
con entusiasmo
ed emozione l'ingresso non del pagliaccio o del mago, ma del
professore
di matematica
che, come Seymour
Papert, il papà del LOGO,
gliela propone come un bellissimo gioco.
Le
persone al centro delle attività,
i mezzi e i materiali sperimentati, scelti e usati secondo i propri
progetti e non per imposizione dall'alto, il
corpo,
l'ambiente
naturale,
i compagni, l'emozione,
la curiosità, la motivazione, come
elementi centrali per la
formazione di cittadini del terzo millennio: a questo serve la
scuola!
Perché si può crescere non dissociati tra il reale e il virtuale,
attori attivi della vita sociale e non passive pedine di un gioco
dominato dall'ideologia del dio mercato.
Nel
vecchio
maglio di Sarezzo (Brescia), trasformato in un laboratorio di
idee e attività, ho visto bambini nelle attività di pittura usare
solo
colori naturali, tratti da minerali e da vegetali
pestati, macerati, mescolati, con il mortaio e con le mani. Le
stesse dita che sfiorano l'iPad,
gli stessi occhi che conoscono il cinema 3D, senza
contraddizione, in armonia.
Piccoli, facili passi verso quella necessaria, essenziale (e tutto
sommato molto semplice) ricomposizione
degli essere umani e dell'unità dell'esperienza,
per un mondo popolato di persone e cittadini
sereni,
a posto con se stessi, gli altri e la natura, capaci
di auto apprendere
e di usare anche la tecnologia, non solo per consumare, ma per
costruire
insieme in democrazia il proprio destino.
strepitoso...i bambini ...tutti, se messi in una situazione favorevole riescono a fare dei capolavori...sono d'accordo nell'avvicinare all'arte i bambini sin da piccoli e far loro sperimentare tecniche diverse ...tra l'altro, loro ci vanno matti per queste attività ...
RispondiEliminabeh , che dire Paolo..mi trovo sempre d'accordo con quanto pensi e dici e dimostri con i fatti ...
elisa
Grazie Elisa
Eliminaper seguirmi, e anche per l'incoraggiamento! :-)