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sabato 12 gennaio 2019

Un proyecto común

Desde muchos años voy por festivales de cine y vídeo en diferentes partes del mundo y encuentro mucha gente de grande valor, todos con sus historias y proyectos. Vemos las películas, participamos en seminarios, hacemos talleres con niños, pero en general hablamos poco entre nosotros y la impresión es que, mientras que la mayor parte de las energías son absorbidas por la organización de los festivales mismos, el mundo parece ir en toda otra dirección. Sin hablar de política o economía, la idea por ejemplo que la sociedad, sistemas educativos inclusos, tiene de las jóvenes generaciones, no corresponde a la realidad que verificamos en nuestro trabajo, y toda la fuerza y la verdad que los niños y los chicos transmiten en su propias producciones audiovisuales – con que nosotros hacemos los festivales – son totalmente desconocidas por la opinión pública, donde la escuela va a duras penas y el mercado y los estereotipos gobiernan.

Pienso que no se trata de hacer otro, o de hacer más, sino simplemente de hacer juntos, eventualmente las mismas cosa de siempre, pero dentro de un “software” que une y optimice lo que hacemos, de una manera que podemos expresar nuestra fuerza inmensa. Se trata de construir algo que a través de los congresos y festivales deje no solo señales, sino lugares reales y virtuales donde se va adelante trabajando, se ponen a punto instrumentos, se producen documentos, se elaboran estrategias. A una sociedad que no conoce a los más jóvenes reales, y que está pero preocupada por las generaciones “digitales” y alienas, nosotros podemos mostrar un punto di vista mucho más vivo en la realidad y sobre todo la posibilidad de hacerse protagonistas activos de ella, a partir de los varios aspectos de la vida de los niños y adolescentes, como se revelan por el medio de la comunicación audiovisual, que en el mundo de hoy puede abrir fronteras y romper paredes.

Estoy intentando otra vez – pero los pensamientos tienen que ser refinados con el tiempo - una reflexión general, que será lo más posible colectiva, en artículos en la red y en un libro electrónico; estoy tratando de hacer de que los talleres en las escuelas y con chicos no se paren y se compartan y coordinen y den origen a otros conectados, en cualquier parte del mundo; me voy a poner en conexión con proyectos europeos Comenius y con universidades, e estoy invitando a amigos y colegas a optimizar algo de nuestro compromiso juntos, en un proyecto común, que potencia la fuerza de nuestra propuesta, a nivel global. Y me gustaría que todo esto continúe, avanzando, de festival en festival...

sabato 7 luglio 2018

Imparare dai bambini


Torno a scrivere dopo alcuni mesi di silenzio, sulla rivista on line SoloTablet e ora qui, e a seguire credo continuerò, perché ci sono tante cose da dire. L’ultimo squillo era stato forse importante e comunque internazionale, il libro su tecnologia e cittadinanza attiva pubblicato a gennaio in America.
Torno dopo alcuni mesi di stand by mediatico, ma durante i quali ho lavorato con i bambini e i ragazzi e abbiamo realizzato cose di alto livello, sotto forma di video che presto dovrebbero essere pubblicati, in cui si vedono i giovanissimi autori che fanno e producono, secondo modalità che spiazzano tanti miopi luoghi comuni che troppi, anche in ambito educativo, superficialmente per molto tempo hanno dato per scontati.

Sul modo come loro si vedono, i ragazzi, durante queste attività in cui si cimentano tranquillamente con computer, LIM, tablet, telefonini, videocamere, gioco teatrale, disegno, scrittura di storie, canto, corse all’aperto, osservazione di insetti, in una armonia di mezzi e linguaggi che chissà perché tanta parte del mondo adulto non riesce a vedere, interessanti i cartellini che alcuni si sono appuntati al petto, durante il laboratorio intensivo di cinque giorni che ho condotto a Siena insieme con Elisabetta Casagli presso la scuola primaria Peruzzi, la settimana dopo la fine della scuola.
Sui cartellini c'era scritto: “Attore Tecnico”. Bellissimo! Anche se in realtà sembra che Elisabetta avesse suggerito etichette in cui i due termini “attore” e “tecnico” avrebbero dovuto essere separati, indicando due ruoli diversi. Potenza del sincretismo infantile!
Nel video, che dovrebbe essere disponibile per la pubblicazione presto, si vedono in effetti i bambini, esseri naturalmente multimediali, cambiare attività e mansioni con grande naturalezza, disponibili a farsi ugualmente entusiasmare dai mezzi digitali come dalle formiche, in modo naturale e spontaneo, così come a comunicare e a collaborare tra di loro e con gli adulti, sollecitati in questo caso da una domanda semplice quanto intrigante: chi è un bambino?

Questa armonia facile di mezzi e linguaggi - altro luogo comune da sfatare - non è una questione solo di età, ma soprattutto di atteggiamento. Con Elisabetta mi sono ritrovato a lavorare senza che ci fossimo mai visti e praticamente abbiamo scelto al volo di fondere i laboratori e agire insieme non avendo nemmeno il tempo di parlarci. E tutto ha funzionato molto bene anche con le maestre tutor del laboratorio e la coordinatrice del pon.
Avere stimoli da lanciare ai bambini ed essere curiosi di ascoltare quello che hanno da dire in effetti aiuta... E si imparano un sacco di cose!