I
Film in Tasca evoca
il giovanile Gli
Anni in Tasca di Truffaut
(suggestiva – una volta tanto! - traduzione dall'originale L'Argent
de Poche), ma anche il ribelle
I
Pugni in Tasca di
Bellocchio (come prontamente
suggerito dalla Grecia da Vassilis
Kessissoglou.
Alla
fine, siamo riusciti a mettere insieme un piccolo gruppo di ragazzi
dagli 11 ai 13 anni e, nei lunedì a Siena presso il Centro
Culturale La Meridiana del quartiere San Miniato, stiamo
imparando un sacco di cose.
Credo
negli anni di essermi giocato una discreta fetta di mercato come
formatore quando, da sempre, più che trasmettere le solite canoniche
nozioni su “come
si fa un film” (su cui ancora oggi si scrivono e si vendono
libri con scritte sopra le stesse cose di 40 anni fa!!), data la
disponibilità prima delle videocamere e poi del montaggio
digitale, dei telefonini che fanno i video ecc., ho deciso
a suo tempo (il passato prossimo è anche perché anche oggi continuo
a decidere!) di approfittare della estrema facilità dei mezzi
per giocarci e scoprire che
cosa ne possiamo fare insieme, i bambini e i ragazzi, con il
loro “maestro”!
Anche
se alcune parti della “grammatica” in effetti non cambiano, usare
una Mitchell
35mm o uno smartphone non è esattamente la stessa
cosa, e solo se ne teniamo conto fino in fondo potremo poi capire che
con uno smartphone oggi qualsiasi bambino può ottenere
prodotti che competono in qualità con quelli che suo tempo otteneva
John
Ford con la Mitchell (anche se magari John Ford, se non altro
per questioni di peso, non teneva la Mitchell verticale!)
L'alfabetizzazione
video non è però entrata nei programmi scolastici, è
considerata “accessoria” nella cosiddetta “patente europea
sull'uso del computer”, e la scelta forsennata di lasciare
l'apprendimento del principale linguaggio di comunicazione del
pianeta globalizzato al caso (o peggio, al mercato!) ha prodotto
i risultati devastanti che tutti abbiamo sotto gli occhi, con il
cittadino medio che ancora forma la propria conoscenza e coscienza
con la televisione e gli analfabeti che, in tutto il mondo,
sempre più occupano posizioni di potere.
I
bambini, i ragazzi, noi tutti, passando gran parte della vita
davanti alla TV (o allo schermo del PC, tablet, telefonino, il che,
se soprattutto guardiamo, non cambia molto!), abbiamo una
enorme cultura video latente, di cui però siamo
inconsapevoli, se non ci capita almeno una volta nella vita
l'occasione di vederla!
Quando
l'occasione ci capita, allora vengono fuori cose incredibili e i
bambini e i ragazzi soprattutto ottengono risultati ottimi in
pochissimo tempo, non perché siano più bravi degli adulti (o
“nativi
digitali” o altre amenità del genere), ma semplicemente perché
hanno sono normalmente più disposti a giocare, più curiosi,
meno assuefatti al tirare a campare.
Il
piccolo gruppo di ragazzi dagli 11 ai 13 anni a Siena (c'è
ancora tempo per allargarlo, fate
girare la voce!) sta facendo cose egregie. Il nostro primo
“film”, che parla proprio di noi, del lavoro e dei giochi che
abbiamo fatto sulle riprese, il montaggio, l'improvvisazione (è un
po' un “metafilm”), è stato intanto mandato al Festivaldi Plasencia, in Spagna, e vedremo se piacerà.
Adesso
abbiamo incominciato a lavorare sulla recitazione, le scene, i
costumi e perfino le maschere (giocando poi un po' in post
produzione, ci siamo ritrovati come d'incanto in Star
Trek!), ma anche si stanno cercando la ambientazioni per
gli esterni, natura, cose umane, storia, che a chi guarda o ci vive
raccontano naturalmente storie, e che possono entrare da protagonisti
importanti nel nostro racconto.
La
cosa più bella, quando si fa un'attività del genere con i ragazzi,
è che non sai mai domani esattamente che cosa succederà. E la
curiosità muove il mondo!
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