Non
so se faccia propriamente notizia, ma ai bambini quelle foto
macro di insetti e bacherozzi piacciono sempre, e vedo che
anche fuori dalla loro cerchia tutto sommato interessano, e drizzano
l'orecchio educatori, intellettuali abitualmente distratti,
perfino giornalisti forse annoiati dalla banalità della
solita cronaca, politica, nera o sportiva che sia!
Già,
a volte basta poco per portare l'attenzione verso qualcosa di
diverso dalla finta realtà che finge di appassionarci in
televisione, dalla tecnologia non usata ma contemplata ed esibita
per moda, dalle possibilità
immense di comunicazione consumate in riti di quotidiana
inutilità, ormai arresi come siamo e rassegnati all'ineluttabilità
delle crisi, economica, ambientale, sociale, umana. E quando questo
poco si manifesta, allora molte persone istintivamente si scuotono
e ritrovano la molla potente della curiosità.
Si
comincia uscendo e guardandosi attorno, e i luoghi quotidiani
diventano interessanti quando troviamo l'insetto, non solo
quello strano, insolito, raro, ma anche le banali mosche
o formiche,
che osservate così da vicino non sono poi affatto banali e rivelano
dettagli sorprendenti nelle riprese macro, anche quelle a
volte sorprendentemente facili, in fotografia e in video.
Ecco
che il “gadget” digitale torna ad essere strumento,
che accompagna i nostri occhi, le nostre mani, nei gesti di osservare
tra l'erba e i sassi, di scavare sotto la terra e le foglie, di
chiamare quando troviamo qualcosa. Ecco che il cortile sempre
pensato banale si rivela habitat ricco di vita e di
insegnamenti. Ecco anche che la “distanza tra le generazioni”
diventa un argomento lontano e privo di senso (ma perché mai
continuiamo a parlarne come se fosse vera?), e ogni umano con
naturalezza partecipa per quello che è e che sa, e scopre la potenza
grande del fare
insieme. E del condividere, non solo le maestre con
bambini, ma i nonni con i nipoti, come oggi che esponiamo in una
residenza per anziani.
In
realtà, si tratta ancora della mia prima e per ora unica mostra
fotografica. Senza la potenza e facilità dei mezzi digitali
non sarei mai riuscito a realizzarla. Videocamere
che basta avvicinarsi e tenere il polso saldo; macchine
fotografiche che puoi provare e riprovare, sbagliare quanto vuoi
a costo zero; software di fotoritocco che rendono
semplicissimo tagliare le immagini e consentono anche ai non esperti
di correggere all'occorrenza colori, ombre e luci; stampanti
con cui puoi fare in casa con qualità professionale (anche se forse
portare tutto a un laboratorio, a conti fatti può costare meno!)
Sarà
una mia fissa, ma continuo a pensare che leggere il giornale o
guardare il film nel tablet sono cose che forse semplificano, ma
certo non cambiano la vita; fartelo
tu il film, o il giornale, con un montaggio vero, i titoli e
gli effetti speciali, o l'impaginazione come i professionisti, e poi
pubblicare on line così che senza spendere un euro tutto il mondo
ti può vedere e leggere: quello magari sì, può cambiarti la
vita! Cioè, oggi praticamente chiunque può fare cose che prima non
avrebbe mai fatto. E può – come prima non avrebbe mai potuto –
diventare
protagonista.
Anche
solo guardando le foto e ascoltando come sono state scattate insieme
con i bambini, i più giovani questa grande possibilità la
intuiscono ( e poi ci sono i video, le voci dalle uscite, c'è in
rete il Museo
Virtuale dei Piccoli Animali, realizzato con il contributo di
bambini di tutto il mondo). Vediamo adesso, di questa mostra“Concittadini Inaspettati”, cosa diranno i nonni?
Si
inaugura a Brescia, nella residenza Villa Elisa, via
S.Polo 2, domani sabato 16 alle ore 11, e resta esposta fino a
domenica 21 ottobre.
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