Mi
arrivano dall'Avana con una certa regolarità e-mail che mi
aggiornano sui laboratori, soprattutto artistici, di
Acción
Comunitaria
con i bambini...
Io
a Cuba ho partecipato negli anni a diversi eventi
di teatro e video, laboratori con adulti e bambini, festival.
Ho attraversato anche territori alquanto sconosciuti non solo ai
frequentatori occidentali, ma a molti tra gli stessi cubani, come la
Cruzada
Teatral Guantánamo Baracoa, di cui ho praticamente
realizzato il primo video,
nel corso della edizione del 2007.
Un
cosa che mi piace di quel paese, pur tra tanti grossi problemi
economici e politici, è il modo come vengono considerati i
bambini. A differenza che in tanti altri altri paesi dell'America
Latina, i bambini non stanno in strada ma vanno tutti a scuola
e, nelle città come nelle campagne, ho visto attorno a loro una
protezione sociale che difficilmente trova riscontri in altre
parti del mondo, anche floride, opulente e progredite.
Capitavamo
in piccole
scuole primarie con 20 o 30 alunni,
disseminate tra le piantagioni di banane sulla sierra, in luoghi dove
ancora non arriva la rete elettrica. Secondo i nostri criteri, erano
poco più che baracche, ma l'ambiente era decoroso e i bambini in
ordine, nella loro divisa da scolari. Immancabili, l'effige di
José
Martí nel
cortile,
i pannelli
solari
sul tetto, l'antenna satellitare, la televisione
e il computer.
Soprattutto, era sorprendente la facilità con cui questi bambini,
molti dei quali non
avevano mai maneggiato telefonino o un videogioco,
sapevano confrontarsi all'occorrenza con prontezza e abilità anche
con i mezzi digitali, diversi dal canonico pc scolastico, che
viaggiavano al seguito della nostra carovana (con buona pace di chi
sviluppa le sue bizzarre
teorie di “mutazioni” sulla base della “esposizione ai
mezzi”!)
Mi
dicevano i veterani di
quella
spedizione teatrale
che, come spesso accade, la scuola era stata l'ultima tra le
istruzioni ad accettare la loro presenza, nel senso di interrompere
di buon grado, per una mattina all'anno, il corso usuale delle
lezioni per lasciare entrare attori
e burattini.
Alla
domanda su che cosa era per loro la Cruzada
Teatral,
molti bambini della provincia di Guantanamo hanno risposto: è gente
che viene per far
ridere i bambini!
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