venerdì 5 ottobre 2012

Ancora in mostra i “Concittadini inaspettati”

Non so se faccia propriamente notizia, ma ai bambini quelle foto macro di insetti e bacherozzi piacciono sempre, e vedo che anche fuori dalla loro cerchia tutto sommato interessano, e drizzano l'orecchio educatori, intellettuali abitualmente distratti, perfino giornalisti forse annoiati dalla banalità della solita cronaca, politica, nera o sportiva che sia!
Già, a volte basta poco per portare l'attenzione verso qualcosa di diverso dalla finta realtà che finge di appassionarci in televisione, dalla tecnologia non usata ma contemplata ed esibita per moda, dalle possibilità immense di comunicazione consumate in riti di quotidiana inutilità, ormai arresi come siamo e rassegnati all'ineluttabilità delle crisi, economica, ambientale, sociale, umana. E quando questo poco si manifesta, allora molte persone istintivamente si scuotono e ritrovano la molla potente della curiosità.

Si comincia uscendo e guardandosi attorno, e i luoghi quotidiani diventano interessanti quando troviamo l'insetto, non solo quello strano, insolito, raro, ma anche le banali mosche o formiche, che osservate così da vicino non sono poi affatto banali e rivelano dettagli sorprendenti nelle riprese macro, anche quelle a volte sorprendentemente facili, in fotografia e in video.
Ecco che il “gadget” digitale torna ad essere strumento, che accompagna i nostri occhi, le nostre mani, nei gesti di osservare tra l'erba e i sassi, di scavare sotto la terra e le foglie, di chiamare quando troviamo qualcosa. Ecco che il cortile sempre pensato banale si rivela habitat ricco di vita e di insegnamenti. Ecco anche che la “distanza tra le generazioni” diventa un argomento lontano e privo di senso (ma perché mai continuiamo a parlarne come se fosse vera?), e ogni umano con naturalezza partecipa per quello che è e che sa, e scopre la potenza grande del fare insieme. E del condividere, non solo le maestre con bambini, ma i nonni con i nipoti, come oggi che esponiamo in una residenza per anziani.
In realtà, si tratta ancora della mia prima e per ora unica mostra fotografica. Senza la potenza e facilità dei mezzi digitali non sarei mai riuscito a realizzarla. Videocamere che basta avvicinarsi e tenere il polso saldo; macchine fotografiche che puoi provare e riprovare, sbagliare quanto vuoi a costo zero; software di fotoritocco che rendono semplicissimo tagliare le immagini e consentono anche ai non esperti di correggere all'occorrenza colori, ombre e luci; stampanti con cui puoi fare in casa con qualità professionale (anche se forse portare tutto a un laboratorio, a conti fatti può costare meno!)
Sarà una mia fissa, ma continuo a pensare che leggere il giornale o guardare il film nel tablet sono cose che forse semplificano, ma certo non cambiano la vita; fartelo tu il film, o il giornale, con un montaggio vero, i titoli e gli effetti speciali, o l'impaginazione come i professionisti, e poi pubblicare on line così che senza spendere un euro tutto il mondo ti può vedere e leggere: quello magari sì, può cambiarti la vita! Cioè, oggi praticamente chiunque può fare cose che prima non avrebbe mai fatto. E può – come prima non avrebbe mai potuto – diventare protagonista.
Anche solo guardando le foto e ascoltando come sono state scattate insieme con i bambini, i più giovani questa grande possibilità la intuiscono ( e poi ci sono i video, le voci dalle uscite, c'è in rete il Museo Virtuale dei Piccoli Animali, realizzato con il contributo di bambini di tutto il mondo). Vediamo adesso, di questa mostra“Concittadini Inaspettati”, cosa diranno i nonni?

Si inaugura a Brescia, nella residenza Villa Elisa, via S.Polo 2, domani sabato 16 alle ore 11, e resta esposta fino a domenica 21 ottobre.

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