Quando
la tecnologia diventa popolare: una produzione multimediale e
condivisa per la società dell’informazione
Qui
il terzo
dei
sette
articoletti
che
sintetizzare il libro Technology
and the New Generation
of Active Citizens,
pubblicato
a gennaio 2018.
Sarò
sinceramente grato a tutti coloro che mi scriveranno
commenti,
critiche,
pareri
«La
storia della tecnologia di massa inizia negli anni '70 del secolo
scorso, quando
computer
e dispositivi video diventano
"personali" e iniziano
a diffondersi nelle
case. Non è solo una questione di produzione industriale e di
mercato, dato
che
molte
"Invenzioni"
provengono
dalla base, da
gente
comune, giovani studenti, comunità culturali, a volte guidando
l'innovazione oltre e persino contro i piani delle grandi aziende.
Conoscere
la storia è un modo per essere
consapevoli che tutti
noi, possibilmente insieme, possiamo
fare molto di più di quello che generalmente pensiamo,
e anche che la "tecnologia" non è una lista infinita di
possibilità sempre più a nostra disposizione ma, se non
partecipiamo attivamente con
il
nostro apporto
e le nostre scelte, c'è
il rischio tangibile, nel turbinio commerciale,
di sprecarne
una
grande
parte».
C’è
un lato
oscuro nella “Forza” tecnologica,
ma non è quel potere quasi assoluto che la fantascienza del primo
dopoguerra attribuiva a un onnipotente e
immanente
Grande
Fratello,
prodotto quasi inevitabile di quello sviluppo
centralizzato e autoritario
che solo si poteva immaginare allora,
data la
tecnologia dell’epoca, e che noi
oggi
contro ogni evidenza razionale
proiettiamo
sulle nuove multinazionali del web,
che
invece
proprio noi nel giro di pochissimo tempo abbiamo creato
e che allo stesso modo nel giro di pochissimo tempo potremmo
anche abbattere. Il lato oscuro, in contesto di puro consumo, senza
una adeguata educazione, è quella sovrabbondanza di mezzi che alla
fine ci rende impotenti, ben definita da Ivan
Illich
nel lontano 1978 con il concetto di “moderne
povertà”,
che meglio di tante analisi attuali coglie uno
dei problemi
nodali
della nostra epoca.
La
potenziale
rivoluzione
degli anni Settanta e Ottanta
è invece tendenzialmente molto più democratica, perché mette a
disposizione di tutti
i due pilastri della società dell’informazione,
la TV e gli elaboratori elettronici,
che fino allora erano accessibili solo ai grandi poteri.
L’apparizione
all’orizzonte dei “videotape”
e
dei
personal computer fanno
sognare
i protagonisti di movimenti
(gli
studenti,
gli operai,
le donne)
che,
però, di fatto si esauriscono prima che i mezzi stessi siano
effettivamente a disposizione sufficientemente facili ed efficienti.
Così, i primi pc
multimediali
e i camcorder
di fine anni Ottanta non incontrano più utenti militanti, ma solo
consumatori.
Linguaggi
di programmazione forniti con i computer, come il BASIC,
o facilmente a disposizione anche di non esperti (come il LOGO,
adatto ai bambini) propongono modelli di pensiero
“digitale”
con
cui ora tutti gli umani si possono misurare, mentre anche a
livello di industria e di produzione
si verificano situazioni assolutamente straordinarie, fino allora, su
cui pochissimo finora si è riflettuto. Nel giro di pochi anni,
l’IBM, che deteneva il 70% del mercato informatico mondiale, è
costretta a cambiare le sue strategie e a produrre personal computer,
per tenere dietro a una innovazione
nata nei garage
(sostanzialmente si
può dire fu
così
anche
se, oltre
il mito romantico, non vanno
disconosciuti
il
contesto generale e
il ruolo dell’industria,
di aziende come Olivetti,
Xerox e ovviamente
Intel).
Negli
anni Novanta, un monopolio ancora più potente, quello di Microsoft,
dovrà
cambiare completamente i propri piani per adeguarsi all’invenzione,
avvenuta
in
ambito scientifico e accademico (quindi, non a scopo di lucro), del
Web!
continua...
c'è un bellisimo film aderente alla realtà che racconta gli "inizi" dei garages californiani che mette in luce molti aspetti di business che hanno guidato la difgusione della tecnologia sui tavoli di ufficio e di casa
RispondiEliminaqui un link
https://it.m.wikipedia.org/wiki/I_pirati_di_Silicon_Valley