Personalmente, il
giorno che ho scoperto sui telefonini la differenza tra touch
screen capacitivo
e resistivo, anch'io ero lì che andavo e toccavo,
affascinato e curioso come un bambino piccolo. Lo fanno tanti
vecchietti come me che non hanno adottato come stile di vita il
mantra “io di tecnologia non ci capisco niente!”, o che più
semplicemente non hanno dimenticato il piacere di scoprire le
cose. Del resto, con
l'iPad ci giocano pure i gatti, e non per questo quando
saranno grandi, cioè leoni, domineranno il mondo digitale!
Ma
il video
dei
bambini della scuola dell'infanzia
che si affollano intorno
al braccio robotico dei loro compagni
della scuola media
(istituto
comprensivo don Milani di Latina),
quello
invece è interessante.
Intanto, c'è quella
cosa tanto bella e tradizionalmente poco utilizzata a scuola,
di mettere i bambini, i ragazzi, gli studenti al centro del
processo di apprendimento, anche in forme tradizionali (uno
insegna all'altro come si fa una cosa), ma che comunque rinforzano il
senso di comunità e di socialità: non un insieme di individui
che singolarmente si riferiscono ad un sapere astratto, dispensato ad ognuno separatamente da un umano, libro o macchina, senza
stabilire relazioni tra di loro, ma un gruppo di persone in cui la collaborazione è determinante.
In questo caso, c'è
una evidente timidezza reciproca, dei ragazzi della media
poco abituati a trattare con i piccoli, e
della bambina che prova a fare quello che le si dice in punta di
dito. Alle loro spalle, altri piccoli osservano curiosi ed
esitanti, ma indubbiamente interessati.
Pensavo: tante volte ci riferiamo alle giovani generazioni attraverso definizioni astratte che a ben vedere non significano nulla e che ci fanno perdere il senso delle persone. Poi, nella relazione educativa concreta, queste definizioni dobbiamo metterle da parte, perché quegli esseri astratti nella realtà non esistono. Ma intanto possiamo aver sbagliato approccio, personalmente, pubblicamente, nell'elaborazione di programmi, nell'investimento di risorse e di idee. E il mondo ci risulta più difficile da capire, visto dal lato rovescio!
Grazie, ho messo un mirror sul blog
RispondiEliminahttp://blog.edidablog.it/blogs//index.php?blog=275
e piu' precisamente qui
http://blog.edidablog.it/blogs//index.php?blog=275&m=20120406
Buona domenica, Linda