Il mese scorso, arrivo
in una classe prima elementare, che devo portare fuori in
giardino in cerca di insetti. Non ho fatto ancora in tempo a entrare,
che un bambino mi chiede: «Tu
che sai cosa
sono i pirrocoridi?»
E
in una una prima media,
dove invece dovevamo girare
un video, eravamo rimasti
tutti ad ascoltare un ragazzino che ci parlava della sua passione per
il cinema, dei suoi registi preferiti, e di come montava i video
con effetti speciali usando un software professionale crackato
scaricato da internet.
Quando
i bambini fanno così, specialmente se
tu adulto non sai molto
di insetti o di video, d'istinto ci
rimani male. E se non
conosci bene i bambini, ti viene anche da generalizzare, da pensare
che tutti
siano così! Ma se cominciamo a pensare per luoghi comuni, per stereotipi, allora è il momento che perdiamo di vista le persone reali.
In realtà, i bambini “più
bravi dei grandi” sono davvero molto rari. Anche se a
volte ne incontri –
razza purtroppo in
espansione a causa di un mondo adulto che li incoraggia – alcuni
che si danno arie di sapere tutto. Presuntuosi e patetici,
hanno in testa quattro cose e già credono che il mondo sia tutto lì:
ormai quasi persi come bambini, aspiranti tronfi simulacri della
società dell'apparire. Se
qualcuno non li aiuta a recuperare la loro infanzia!
L'atteggiamento più
frequente (e più normale!), anche del bambino che ha sviluppato
competenze rare e precise in campi che stupiscono l'interlocutore
adulto, è da una parte far vedere quello che sa (che è di
più della media degli altri e merita attenzione), e
dall'altra aspettarsi comunque che qualcuno lo corregga e lo
aiuti a migliorare i punti deboli di cui – se appassionato di
conoscenza e non solo di se stesso – è perfettamente consapevole.
Nel caso specifico, io
ne sapevo abbastanza di insetti
e di video da tenere facilmente testa ai due “genietti” di turno.
Ma anche per chi – adulto educatore, insegnante – di quella cosa
non se sappia, l'incontro tra gli umani è sempre –
dovrebbe, potrebbe essere - uno scambio di conoscenze, e tutti
siamo un
po' a insegnare, un po' a imparare, ed è questo il bello. Non è
una gara tra detentori di sapere, e non c'è un sapere “alla moda”
che valga di più!
Quando si sta con
gli altri per incontrarli e non per dimostrare qualcosa, è anche
molto più rilassante, piacevole, e aiuta le persone a
crescere e a sentirsi meglio.
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