Per
fortuna del pianeta terra, sembra che non
ci sarà la guerra in Siria, mentre addirittura, dopo
decenni, pare si sia aperto un canale di comunicazione tra l'Iran
islamico e la comunità internazionale.
Difficile
però in questi giorni scrivere alcunché da un paese come l'Italia,
dove si sta consumando – lo voglia il Cielo! – probabilmente
l'ultimo
atto di una saga infinita di meschinità e squallore che
per 20 anni ha avvelenato come un cancro la vita di questo paese.
Corruzione
di magistrati, politici, forze dell'ordine, collusione con la mafia,
prostituzione
anche minorile come stile di governo e di vita,
uso delle proprie funzioni pubbliche per accrescere la personale
ricchezza e potere... Solo il ventilato
sospetto di uno di questi comportamenti antisociali e
criminali avrebbero distrutto la carriera di qualsiasi uomo
politico, in qualsiasi paese civile del mondo. E invece Noi
Sappiamo Chi, mentre spandeva sistematicamente odio verso chi non
stava con lui e con arroganza e cinismo perseguiva solo i propri
interessi, è riuscito per tutti questi anni ad attrarre il consenso
di milioni di suoi connazionali, che lo esaltavano,
lo prendevano a modello, lo votavano.
Metà
Italia da 20 anni sprofonda nella vergogna. Eppure, se dal
resto del mondo arrivava lo sberleffo divertito e continuo per la
infima
barzelletta umana a cui l'italietta a conferiva il potere, più
di una volta, specialmente da amici che vivono in paesi cosiddetti
“emergenti” (che in realtà significa “attualmente sommersi”),
ma non solo, mi arrivavano commenti che mi stupivano e riportavano ogni cosa a
una più triste, desolante, globale normalità. Cioè, anche
senza la teatralità e l'impudenza ostentata di Noi Sappiamo Chi, la
politica e l'economia mondiale viaggiano in realtà quasi di
norma, molto più di quanto non ci immaginiamo, attraverso
comportamenti che, ufficialmente legali o criminali che siano, per le
persone “comuni” significano solo, miseria, sfruttamento,
infelicità, malattie, morte. Per il beneficio di una casta
ristretta e corrotta. E il mondo non si scandalizza, non si
indigna più di tanto.
A
parte certi “profeti della tecnologia” che riescono a descrivere
il tempo attuale in termini di contrapposizione tra la cultura
“digitale” e quella della carta stampata, senza tenere
praticamente conto della televisione, viviamo in pianeta intero in
cui il cosiddetto “immaginario” è condizionato da
decenni dalle stesse serie TV, e oggi vive di Grandi Fratelli,
di X factor, format
globalizzati, trasmissioni “per famiglie” in cui il sesso,
il privato delle persone, le relazioni umane sono sistematicamente
proposti come merce di intrattenimento. Ci si innamora, si litiga, si
dà di matto in diretta TV, in una confusione terribile tra realtà e
finzione, tra verità e bugie. Non c'è più dignità e vergogna, ma
solo uno spettacolo
continuo, in cui si incanalano e sublimano i problemi e le
frustrazioni delle vita reale.
E
Noi Sappiamo Chi, nel nostro paese, è
la televisione, A cui molti vogliono credere,
oltre ogni evidenza! Avendo ormai smarrito il senso della
collettività, della solidarietà, della democrazia come
partecipazione e non solo come consumo, unico e ossessivo modello di
vita anche per chi a mala pena nel pianeta ha da mangiare e da bere.
Televisione come potentissimo, planetario, omologante sostituto
di realtà!
Non
è una evoluzione irreversibile della specie umana, ma un problema
enorme con cui fare i conti seriamente, e che ha condizionato in modo
determinante anche lo sviluppo delle potenziali alternative,
come potrebbe essere la rete.
Intanto
a noi italiani ci è capitato Noi Sappiamo Chi. Ma non dimentichiamo
che per la maggior parte dell'umanità le cose vanno, in
realtà, molto peggio!
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