domenica 11 agosto 2013

Ragazzi e espressione teatrale. Cuba 2009, 1

Ho ricevuto una email da Roberto Tomás tempo fa. Mi diceva che di nuovo gli funziona la posta elettronica e che voleva riprendere i contatti. Con Cuba i collegamenti rimangono precari e l'accesso a internet ancora non è per tutti.
Ci eravamo incontrati nel 2007 durante quell'avventura unica al mondo che è la Cruzada Teatral Guantánamo Baracoa, su cui avevo girato un video, credo il primo “documentario” mai uscito su quell'evento.
Poi nel 2009 nel barrio Lawton dell'Avana ho conosciuto la sua “accademia di avvicinamento alle arti”, attorno a cui si riuniva un gruppo di adolescenti, per fare soprattutto teatro. Un incontro assolutamente straordinario, di cui ho conservato tre video, due miei e uno fatto da loro, con una dedica finale apposta per me.
Gli scrivo che ora vorrei pubblicarli, e così li ho messi nel canale YouTube di Terra Insieme, fulcro possibile – dipende solo da noi, ma siamo sulla buona strada! - di cose locali e internazionali. Nei prossimi giorni proverò ad aggiungere i sottotitoli.
Da questi video viene fuori con forza una storia umana e culturale bella, intensa, necessaria, parola che si usava in altri anni, quando ai mali del mondo si pensava di poter rispondere con la speranza, e si diceva allora per esempio: teatro necessario! E questo ritrovo nell'esperienza con quei ragazzi, per certi aspetti diversi dai nostri (per esempio, “esposizione ai mezzi digitali” praticamente nulla!) e per altri così straordinariamente simili.



Nel primo video Roberto parla dell'accademia che vorrebbe e poi, nelle stanze provvisorie di un circolo, si vedono esercizi teatrali, più o meno i “soliti”, uguali da tanti anni in tutto il mondo, per chi li sa, che io vedrei seriamente alla base di tutta l'educazione in una scuola davvero adeguata ai tempi odierni, per le persone, non per il “mercato”, oltre le crisi, verso un futuro umano e collaborativo. Poi, i ragazzi provano un pezzo teatrale scritto da una di loro, realistico, crudo, intenso, in cui parlano dei problemi del mondo in cui stanno crescendo, la situazione di Cuba, la violenza, l'AIDS...
Ragazzi che, forse perché non hanno tanti aggeggi virtuali in cui perdersi, appaiono motivati a fare i conti con la realtà.

E nella scena finale del video, dopo le prove del pezzo teatrale, li ritroviamo contenti e sereni che giocano a “rubabandiera”! 

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