Ho
ricevuto una email da Roberto Tomás
tempo fa. Mi diceva che di nuovo gli funziona la posta elettronica e
che voleva riprendere i contatti. Con Cuba
i collegamenti rimangono precari e l'accesso a internet ancora non è
per tutti.
Ci
eravamo incontrati nel 2007 durante quell'avventura unica al
mondo che è la Cruzada
Teatral Guantánamo
Baracoa, su cui avevo girato un video,
credo il primo “documentario” mai uscito su quell'evento.
Poi
nel 2009 nel barrio Lawton dell'Avana ho conosciuto la sua
“accademia di avvicinamento alle arti”, attorno a
cui si riuniva un gruppo di adolescenti, per fare soprattutto
teatro. Un incontro assolutamente straordinario, di cui ho conservato
tre video, due miei e uno fatto da loro, con una dedica finale
apposta per me.
Gli
scrivo che ora vorrei pubblicarli, e così li ho messi nel canale
YouTube di Terra
Insieme, fulcro possibile – dipende solo da noi, ma
siamo sulla buona strada! - di cose
locali e internazionali. Nei prossimi giorni proverò ad
aggiungere i sottotitoli.
Da
questi video viene fuori con forza una storia umana e culturale
bella, intensa, necessaria, parola che si usava in altri anni,
quando ai mali del mondo si pensava di poter rispondere con la
speranza, e si diceva allora per esempio: teatro necessario!
E questo ritrovo nell'esperienza con quei ragazzi, per
certi aspetti diversi dai nostri (per esempio, “esposizione ai
mezzi digitali” praticamente nulla!) e per altri così
straordinariamente simili.
Nel
primo video Roberto parla dell'accademia che vorrebbe e poi,
nelle stanze provvisorie di un circolo, si vedono esercizi
teatrali, più o meno i “soliti”, uguali da tanti anni
in tutto il mondo, per chi li sa, che io vedrei seriamente alla
base di tutta l'educazione in una scuola davvero adeguata ai
tempi odierni, per le persone, non per il “mercato”, oltre le
crisi, verso un futuro
umano e collaborativo. Poi, i ragazzi provano un pezzo
teatrale scritto da una di loro, realistico, crudo, intenso, in
cui parlano dei problemi del mondo in cui stanno crescendo, la
situazione di Cuba, la violenza, l'AIDS...
Ragazzi
che, forse perché non hanno tanti aggeggi virtuali in cui perdersi,
appaiono motivati a fare i conti con la realtà.
E
nella scena finale del video, dopo le prove del pezzo teatrale, li
ritroviamo contenti e sereni che giocano a “rubabandiera”!
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