Sono
lì che sto riprendo in video il flusso
e riflusso continuo, intenso, trafficato, delle formiche
rosse e nere sull'albero. Commento d'istinto che mi sembra
un'autostrada. E un bambino di 5 anni chiede stupito: “Autostrada?”
Mentre un altro descrive la scena in modo più “bambino”,
preciso e sintetico, impeccabile: “Su, giù, su giù...”
Un
altro bambino, di prima elementare, quando si rende conto che la
formica che sta risalendo il muro ha in bocca un pezzo di cibo, grida
entusiasta la sua scoperta. E' la gioia di capire, di poter
riferire l'osservazione alla propria esperienza personale, e anche di
condividere con gli altri.
Mentre
l'approccio del più grande, di
quarta, è più “tecnico”. Ha visto che non sto usando la
macchina
fotografica per scattare singole foto, si avvicina e chiede
conferma di quello che sa già: “Stai girando un film?” E'
un modo per manifestare il suo interesse, mentre le frasi successive
spiegano “live” il perché sto indugiando così tanto su quel
singolo insetto: “E' importante!” “E' per quella cosa che
ha dietro, gigante?”
In
realtà, è la prima volta che posso seguire così da vicino una
regina, con quella pancia enorme da fabbrica di uova.
Anche se, più ora guardo il video, più mi rammarico per la
mancanza di una nitida ripresa delle sue mascelle, mentre
macinano lo stelo d'erba. Nonostante l'alta definizione! Colpa del
fatto che non avevo una reflex con agevole messa a fuoco
manuale, ma anche più in generale del fatto che non ho ancora
l'habitus mentale per tentare, in video, queste cose “avanzate”.
E' quello che dico sempre anche
alle maestre, che quanto a qualità
di immagine
non bisogna accontentarsi
di risultati così e così, ma bisogna sempre osare un po' di più, e
con i mezzi di oggi e un po' di attenzione e di fortuna facilmente ci
stupiremo di noi stessi!
Dove in effetti si gioca quella sottile distinzione tra l'ossessione
maniacale della perfezione (che non è un bene) e la coscienza che
volendo, si possono ottenere risultati in linea con aspettative che,
giustamente, con l'esperienza aumentano sempre più.
E
se si tratta non solo di pubblicare nostre cose senza pretese, ma di
scambiare immagini
magari con bambini di
altri continenti,
allestendo insieme pagine web come il Museo
Virtuale dei Piccoli animali, alla fine è questo che dobbiamo
fare.
A
proposito, due bambine, sentendo che mi lamentavo perché
facevo fatica a ottenere scatti fotografici buoni della
formica con il pancione che si muoveva tra l'erba, con molto
senso pratico me l'hanno portata, confidando che per me fosse
più facile immortalare i particolari mentre la tenevano in mano. E
il fotografo ringrazia!