Dici Gran Sasso e, se pensi agli animali, ti vengono in mente i lupi,, gli orsi, i camosci, e gli onnipresenti cinghiali, di cui di recente ho imparato a riconoscere le inconfondibili cacche (proprio vero che non si finisce mai di imparare!).
Nel
video che ho pubblicato nel recente canale
Vimeo del Museo
Virtuale dei Piccoli Animali, del massiccio montuoso più
importante degli Appennini ci sono però solo alcuni insetti e
aracnidi, quelli che ho incontrato al volo lo scorso agosto, e
che chiunque potrebbe incontrare senza troppa fatica.
Trypocopris vernalis appenninicus o Anoplotrupes stercorosus ? |
Mi
hanno aiutato gli altri ospiti di quei giorni della Scuola
Verde di Isola del Gran Sasso, in particolare il più giovane
di tutti, un ragazzo di, prima media, che si è fatto camminare sul braccio
una affascinante larva
di lucciola e anche una ben più inquietante zecca
dei boschi (che finché si muove comunque non fa
danno, perché per nuocere deve starti attaccata almeno
24 ore!)
Interessanti
e piuttosto frequenti nel bosco gli scarabei stercorari, per
il cui riconoscimento esatto chiedo aiuto a qualche entomologo
vero, nel caso ci legga: si tratta dell'autoctono Trypocopris
vernalis appenninicus o del più ubiquo Anoplotrupes
stercorosus, o di tutti e due?
Con
la Scuola Verde, in accordo con il Parco
Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga,
si è ora pensato di proporre
l'incontro video e fotografico con gli insetti anche alle scuole:
una prima, facile ed entusiasmante esperienza, già praticata negli
anni con molte decine di classi, in cui i bambini si
ritrovano veri scienziati sul campo, mettendo d'accordo subito
corpo e tecnologia, natura e web, semplicemente e in
armonia.
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