sabato 5 aprile 2014

Il lato semplice delle cose

Sarà che ho appena finito di girare per due mesi come una trottola tra una ventina di scuole dell'infanzia sparse per tutto il Veneto ed è stato bellissimo, ma sento il bisogno di dirlo e di ripeterlo forte: è principalmente osservando e ascoltando i bambini che un educatore impara le cose; sono loro che ci insegnano!

Dato che in passato mi capitato di scrivere, credo anche abbastanza benino, su questi argomenti, riprendo allora alcuni passi dal mio libro del 2009 I bambini e l'ambiente: pagina 31 e 32:

«Autunno. Grigio e nebbioso. Nel giardino della scuola materna l’umidità è forte, punge, la si sente nelle ossa. Un vento gelido scuote le foglie già rade sui rami. Domanda: «Perché tremano le foglie?».
Risposta dei bambini: «Perché hanno freddo!».
Assimilazione, accomodamento, somiglianze, analogie, relazioni.
E forte coinvolgimento affettivo, che aiuta a fissare nella memoria cose che restano, trasformando i dati dei sensi e della cultura attraverso la propria partecipazione attiva ed emotiva di bambini. «Spiegato» a due gruppi diversi, in condizioni diverse, lo stesso giardino, anche per l’adulto che lo «spiega», non sarà lo stesso! E la trasmissione non avverrà a senso unico, perché i bambini, se motivati, amano dire la loro, descrivere con parole, azioni, emozioni la propria conoscenza in atto e, grazie al loro pensiero non ancora strutturato, facilmente si avvicinano alla realtà da punti di vista originali ed efficaci, individuando spesso il "lato semplice".
La bambina di seconda elementare osserva le foglie del gingko e capisce subito che si tratta di un albero "strano". Dice che non sono come quelle degli altri alberi, sono spesse, "assomigliano
a un fungo"...
Per chi non lo sapesse, il gingko è una pianta di cui per lungo tempo si erano conosciuti solo resti fossili: una gimnosperma come le conifere ma a foglie larghe, e comunque ritenuta irrimediabilmente estinta. Poi, come in un racconto fantastico di dinosauri, in una valle remota della Cina ne sono stati trovati esemplari viventi....

Bambini di seconda elementare osservano il cigno che strappa i ciuffi d’erba dalla riva dello stagno e poi li immerge nell'acqua, prima di ingoiarli. Descrivono:
"Prima becca l’erba e poi la bagna!".
"Mangia l’erba morbida!".
Proprio il contrario di quel "sapere" fatto di definizioni esatte, eventualmente già scritte in qualche manuale, o peggio "indovinabili" anche a casaccio (risposta a, b o c?). O di quel girare pedante intorno alle cose che, tra analisi e precisazioni, perde di vista l’insieme.

Bruno Munari, grande maestro nell'individuare il lato semplice delle cose, aveva suggerito per gli alberi l’idea forte della ramificazione: da un ramo più grosso se ne originano sempre due più piccoli, e via così, a piacere. Idea utile non solo per disegnare qualsiasi albero, ma per pensarlo, immaginarlo, capirlo».

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