sabato 7 luglio 2018

Imparare dai bambini


Torno a scrivere dopo alcuni mesi di silenzio, sulla rivista on line SoloTablet e ora qui, e a seguire credo continuerò, perché ci sono tante cose da dire. L’ultimo squillo era stato forse importante e comunque internazionale, il libro su tecnologia e cittadinanza attiva pubblicato a gennaio in America.
Torno dopo alcuni mesi di stand by mediatico, ma durante i quali ho lavorato con i bambini e i ragazzi e abbiamo realizzato cose di alto livello, sotto forma di video che presto dovrebbero essere pubblicati, in cui si vedono i giovanissimi autori che fanno e producono, secondo modalità che spiazzano tanti miopi luoghi comuni che troppi, anche in ambito educativo, superficialmente per molto tempo hanno dato per scontati.

Sul modo come loro si vedono, i ragazzi, durante queste attività in cui si cimentano tranquillamente con computer, LIM, tablet, telefonini, videocamere, gioco teatrale, disegno, scrittura di storie, canto, corse all’aperto, osservazione di insetti, in una armonia di mezzi e linguaggi che chissà perché tanta parte del mondo adulto non riesce a vedere, interessanti i cartellini che alcuni si sono appuntati al petto, durante il laboratorio intensivo di cinque giorni che ho condotto a Siena insieme con Elisabetta Casagli presso la scuola primaria Peruzzi, la settimana dopo la fine della scuola.
Sui cartellini c'era scritto: “Attore Tecnico”. Bellissimo! Anche se in realtà sembra che Elisabetta avesse suggerito etichette in cui i due termini “attore” e “tecnico” avrebbero dovuto essere separati, indicando due ruoli diversi. Potenza del sincretismo infantile!
Nel video, che dovrebbe essere disponibile per la pubblicazione presto, si vedono in effetti i bambini, esseri naturalmente multimediali, cambiare attività e mansioni con grande naturalezza, disponibili a farsi ugualmente entusiasmare dai mezzi digitali come dalle formiche, in modo naturale e spontaneo, così come a comunicare e a collaborare tra di loro e con gli adulti, sollecitati in questo caso da una domanda semplice quanto intrigante: chi è un bambino?

Questa armonia facile di mezzi e linguaggi - altro luogo comune da sfatare - non è una questione solo di età, ma soprattutto di atteggiamento. Con Elisabetta mi sono ritrovato a lavorare senza che ci fossimo mai visti e praticamente abbiamo scelto al volo di fondere i laboratori e agire insieme non avendo nemmeno il tempo di parlarci. E tutto ha funzionato molto bene anche con le maestre tutor del laboratorio e la coordinatrice del pon.
Avere stimoli da lanciare ai bambini ed essere curiosi di ascoltare quello che hanno da dire in effetti aiuta... E si imparano un sacco di cose!