Così, ieri mattina mollo tutti gli arretrati ed esco in bici, per una salita
domestica ma vera (con passo tranquillo, ma mi manca ancora l’ultimo
chilometro!)
Nel pomeriggio, lavoro un po’ e poi di nuovo fuori, a piedi, nelle aree verdi intorno a casa, a vedere se
riesco a catturare qualche immagine in
solitaria (cioè, non con i bambini, che sono meravigliosi e trovano davvero
di
tutto, ma è un tantino faticoso!).
Sono lì che mi sto districando tra cimici con la maglietta del Milan
e altre dalle antenne nodose
e robuste, api vere e “travestite”,
quando vedo questa bestia enorme con il becco
giallo da calabrone, che però assolutamente non è un calabrone!
Sarà la mia familiarità molto tardiva con i piccoli animali, sarà che
sono abituato all’entusiasmo dei bambini, ma io in questi casi un po’ mi
emoziono! Riesco a fotografare da lontano, poi un po’ più da vicino, ma la mosca
sirfide in questione è sfuggente, scappa, non resta sui fiori come certe sue
colleghe che da vicino si offrono all’obiettivo con relativa facilità.
Sto in appostamento a lungo presso il cespuglio di ombrellifere, la ritrovo, la
riperdo sistematicamente, e qui pubblico allora quel poco che sono riuscito a
ottenere.
Cerco in rete: “Syrphidae, calabrone, hornet”. Dovrebbe essere una Volucella
zonaria, ma imparo che esiste anche una Milesia
crabroniformis ancora più inquietante. Interessante!
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