C'è
una cavalletta sul muro che si muove torpida, lentamente, a zampe
larghe. E' una ninfa di Anacridium
aegyptium, riconoscibile dagli occhi a “strisce” e
dai puntini nel cosiddetto “pronoto” (la placca dorsale del primo
segmento del torace). Azzardo anche che probabilmente è alla
penultima metamorfosi (se non me la tiro adesso che sto pubblicando
ebook
sugli insetti, allora quando?), perché a memoria mi pare che
quella verde che avevo fotografato un'altra volta fosse più grande.
Dai movimenti incerti e una certa “umidità” che comunica si
direbbe proprio fresca di muta.
Mi
è sembrata il soggetto ideale per provare la videocamera HD
con messa
a fuoco manuale “assistita” e alla fine ne sono venuti
fuori 2 minuti e mezzo tutto sommato suggestivi, che monto con una
musica di atmosfera ricavata dal programma di montaggio.
First steps of Anacridium aegyptium, nymph from Paolo Beneventi on Vimeo.
Faccio
vedere a ragazzi di quarta elementare che non
conosco, senza dire niente prima. Mentre guardano, un bambino
esclama: “Non ha le ali!” Un altro domanda: “Perché fa così
fatica a camminare?”
Osservazioni
spontanee estremamente pertinenti. Che mi sia imbattuto in un gruppo
di “nativi
entomologi”?
Non
spiego ancora nulla, passo tra i banchi con il registratore: “Voi
che cosa ne dite?”
“Forse
è appena nata!” “E' nata senza ali, è deformata?” “Per
camminare doveva prendere l'appoggio giusto?” “Perché si erano
rotte le ali!” “Per la metamorfosi!” “Era appena nata e stava
imparando a camminare!”
Potenza
delle immagini, dell'osservazione, della “non spiegazione” che
sollecita la mente a cercare di capire a immaginare. Potenza della
curiosità bambina che, nel gruppo, si fa spontaneamente scienza.
I
ragazzi hanno saltato spontaneamente la fase in cui sparano risposte
a casaccio, tirando a indovinare. Forse anche perché sanno che
quelle immagini sono il prologo a un lavoro che stiamo per fare
insieme, ad altre immagini che andremo a raccogliere
insieme nel giardino
della scuola, possibilmente altrettanto interessanti.
A
quel punto si può fare una piccola “lezione” sulla metamorfosi
incompleta di tanti insetti, sollecitata dai ragazzi stessi. E a
quel punto la la LIM, le casse audio, le camere video e fotografiche,
il registratore, non sono solo aggeggi tecnologici che servono a
“digitalizzare” la scuola, ma strumenti pratici, utili ed
efficaci di lavoro e conoscenza.
Ed
è gioia, entusiasmo, amicizia, subito, oltre che acquisizione
immediata di “competenze”. E anche la maestra che per la prima
volta prova le riprese
macro con la videocamera, se che cosa vuole e, con appena un
po' di attenzione, subito ottiene immagini belle e sorprendenti.