Sembra
paradossale, ma lo si sente dire spesso, e anch'io lo dico: la nostra
è una società senza memoria. Forse perché mai come in
passato abbiamo aggeggi in grado di memorizzare qualsiasi cosa,
in qualsiasi quantità in
formato digitale, sta di fatto che come umani ci ritroviamo
molto spesso che non ci ricordiamo le cose dall'oggi al
domani. Se per esempio gli elettori italiani avessero anche
solo un pochino di memoria, nessuno crederebbe a certi figuri
della politica che da 20 anni ci raccontano solo balle,
che ne hanno fatte di tutti i colori, ma imperterriti sono ancora lì
oggi, a chiederci ora il loro voto,
Così,
ce ne andiamo in giro con 16 gigabytes di dati nello smartphone
e il cervello probabilmente vuoto!
La
Giornata
della Memoria si riferisce in particolare a una delle pagine
più nere della storia dell'umanità, lo sterminio degli ebrei da
parte dei nazisti, la Shoah (continua a sembrarmi improprio
invece la parola “Olocausto”,
che significherebbe “sacrificio a una divinità”, e forse sarebbe
meglio usare direttamente termini più laici come “sterminio”
o “genocidio”). Va anche detto che di altre pagine forse
altrettanto nere, remote, passate o addirittura contemporanee, si è
memorizzato molto meno, forse perché non è successo, come in
questo caso, che i cattivi, dopo aver perso la guerra, siano stati
condannati praticamente da tutti (a parte pochi nostalgici e
negazionisti).
Molto più difficile condannare i crimini di chi le guerre le ha
vinte, o quelli in qualche modo collegati a chi tuttora detiene
posizioni di potere.
Quando
ero bambino io, nei romanzi, nei film e forse nella vita c'erano
i cattivi (gli altri) e i buoni (noi) A quanto pare, in
tutti i questi anni non è cambiato niente, alla faccia di crede che
siamo in un futuro diverso, magari perché siamo obbligati a
iscrivere i
figli a scuola on line!
E
da quando ero bambino, molti sistemi supporti di memoria
sono stati usati per ricordare la storia, il sapere e l'arte degli
uomini (dischi di vinile, musicassette, videocassette,
floppy disk, enciclopedie compatibili con Windows 3.1 ecc.
ecc.) che oggi semplicemente non
si possono più nemmeno leggere. Come dire: il mercato è
più forte della memoria! E per fortuna che ci sono i libri,
superati e obsoleti, e che però si interfacciano direttamente agli
umani!
La
memoria, a seconda delle circostanze, può essere quella cosa che
ci fa umani, oppure solo ingombrante spazzatura. Oggi, spesso
dentro una artificiosa ansia di futuro, gran parte dell'umanità
sembra andare verso la negazione della vita presente: niente
sicurezza di lavoro, scuola, salute, ma in compenso tanta vita
virtuale, e soprattutto, pochissima memoria!
E
nel giorno della memoria della Shoah 2013, mentre il mondo
condanna unanime l'aberrazione di Auschwitz, ci sono tanti luoghi
sulla terra in cui le stragi, lo sterminio e il genocidio
stanno avvenendo proprio oggi, nell'indifferenza generale.
In
passato si è spesso detto: “Non sapevamo!”
Oggi,
se volessimo, sapremmo!
Ma attenzione: forse anche delegare
la memoria e la conoscenza
degli
umani
alla televisione, agli aggeggi digitali, al cloud,
entità impersonali che sembrano vivere di vita propria (le leggi del
“progresso”, o del mercato), abdicando di fatto alle
responsabilità individuali, collettive, sociali e politiche,
potrebbe risultare un'avventura
molto, molto pericolosa.