domenica 16 ottobre 2016

Bambini e insetti: quel primo video...

Boh? Questa è una cosa di più di dieci anni fa: 21 minuti a sintetizzare il lavoro con 22 classi delle scuole di Brescia, che in realtà consisteva nell'uscire una volta nel giardino della scuola e osservare i piccoli animali che ci abitano. Poi ci ritrovavamo e ne parlavamo, ma la parte documentata in questo video è proprio quella prima uscita.


Concittadini inaspettati, 2005 from Terra Insieme on Vimeo.
 
Cioè, proviamo semplicemente ad ascoltare le voci! Questo succedeva normalmente, senza alcun preparazione preliminare, con bambini che non avevo mai visto! E viene da pensare, quando tanto si parla e si parla nella scuola di grandi problemi a suscitare l'attenzione, di complesse strategie educative... Qui tutto appare così naturale, così assolutamente facile!
20 minuti che, collegati alle pensate giuste, valgono un corso di aggiornamento, e non certo per le quattro cose che dico io, ma per l'emozione, l'entusiasmo, l'atteggiamento, le osservazioni dei bambini. Quante cose che possiamo imparare!

Larva mascelluta di Scarabeidae nella mano di un bambino,
Stiamo recuperando in un canale Vimeo dedicato anche i vecchi video che raccontano la storia del Museo Virtuale dei Piccoli Animali (che si sta arricchendo di contributi internazionali e nei prossimi giorni avrà aggiornamenti importanti) per ricordarci le cose che sono successe nel corso del tempo, e non dimenticare le tante, varie, diverse e sempre precise lezioni dei bambini, senza le quali il nostro lavoro di classificazione e messa in ordine perderebbe gran parte del suo significato E quello che emerge da ogni documento è quel meraviglioso materiale umano che, sé stimolato nel modo giusto, altro non sembra chiedere che di vivere meravigliose avventure di espressione e conoscenza.
Abbiamo provato a far vedere in giro, a scriverne, cercando anche, a partire da queste cose semplicissime, di introdurre una riflessione più ampia su come si trasmette il sapere nella società dell'informazione ma, soprattutto qui in Italia l'attenzione principale era spesso ad altro: nel corso del tempo le aule informatiche, le LIM, i tablet, il coding, come magiche ricette tecnologiche che ogni volta promettono di risolvere ogni cosa... fino alla prossima magica ricetta, che non deriva quasi mai dall'elaborazione dell'esperienza, ma arriva per lo più calata dall'alto, spesso con relativa formazione imposta, burocratizzata, certificata.
Noi che tra l'altro, nelle nostre esperienze di sensi e di natura, anche nella scuola la tecnologia la usiamo per davvero, proviamo allora a dirla con uno slogan, però a partire dalle esperienze che conosciamo più che da suggestioni spesso solo malamente intuite: e se per la nostra scuola ci ispirassimo un po' meno alla Finlandia e un po' più a don Milani e Mario Lodi?

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