lunedì 2 giugno 2014

Il falso calabrone in fuga

C’è una cosa che ripeto spesso: una cosa bella di questo tempo presente è che, quando si è lì che sembra di non riuscire a dipanare la matassa delle cose da fare, troppe e troppo complicate, e incombe il panico, oggi ci si può fermare, staccare, fare assolutamente altro. Quando si riparte, con rinnovata lucidità mentale, abbiamo la possibilità, un tempo negata, di far correre le macchine, i computer, la rete. E non solo si recupera, ma si fa anche meglio! Almeno, così potrebbe essere!
Così, ieri mattina mollo tutti gli arretrati ed esco in bici, per una salita domestica ma vera (con passo tranquillo, ma mi manca ancora l’ultimo chilometro!)
Nel pomeriggio, lavoro un po’ e poi di nuovo fuori, a piedi, nelle aree verdi intorno a casa, a vedere se riesco a catturare qualche immagine in solitaria (cioè, non con i bambini, che sono meravigliosi e trovano davvero di tutto, ma è un tantino faticoso!).
Sono lì che mi sto districando tra cimici con la maglietta del Milan e altre dalle antenne nodose e robuste, api vere e “travestite”, quando vedo questa bestia enorme con il becco giallo da calabrone, che però assolutamente non è un calabrone!
Sarà la mia familiarità molto tardiva con i piccoli animali, sarà che sono abituato all’entusiasmo dei bambini, ma io in questi casi un po’ mi emoziono!  Riesco a fotografare da lontano, poi un po’ più da vicino, ma la mosca sirfide in questione è sfuggente, scappa, non resta sui fiori come certe sue colleghe che da vicino si offrono all’obiettivo con relativa facilità.
Sto in appostamento a lungo presso il cespuglio di ombrellifere, la ritrovo, la riperdo sistematicamente, e qui pubblico allora quel poco che sono riuscito a ottenere.
Cerco in rete: “Syrphidae, calabrone, hornet”. Dovrebbe essere una Volucella zonaria, ma imparo che esiste anche una Milesia crabroniformis ancora più inquietante. Interessante!

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