giovedì 13 dicembre 2012

I diritti dei bambini in viaggio

«Che giochi fate in viaggio con i vostri bambini? Come giocate? E, soprattutto, quanto tempo ritagliate al gioco in vacanza?».
«Mi chiedono come è andata la scuola? io parlo… e loro mi dicono “aspetta c’è il tg”… riprendo a parlare e mi dicono… “aspetta aspetta che ora c’è una notizia importante” …e allora io alla terza volta non parlo più!».
Due aspetti della vita dei bambini che, considerati insieme, hanno suggerito l'idea di proporre, in rete, la “Carta dei diritti dei bambini in viaggio”:
«Il viaggio assume una rilevanza fondamentale, in quanto strumento di crescita e di conoscenza. (…) Il nostro sogno è che la sfida venga colta da tutta la rete. Vicina e lontana. I bambini hanno diritto a viaggiare. A sperimentare. Ad imparare attraverso l’esperienza diretta, ad essere consapevoli della natura che ci circonda, delle diversità culturali, dei diritti umani e della libertà altrui.».
In tempi in cui l'attenzione alle persone passa spesso in secondo piano rispetto all'adesione agli stereotipi suggeriti dal mercato e il livello di iniziativa dei singoli si limita per lo più alla scelta di prodotti già pronti da consumare (tecnologici, informativi, ma anche culturali, sociali, politici), ci troviamo qui di fronte non a una proposta chiusa a cui aderire semplicemente con un generico “mi piace”, ma a cui partecipare attivamente. Vale a dire: l'elenco dei diritti dei bambini in viaggio lo dovremmo continuare noi, pensando ai bambini che conosciamo e, ancor meglio, chiedendolo a loro direttamente, ascoltandoli davvero, sollecitandoli ad essere sinceri.
E chissà che, da un proclama importante ma per forza di cose generale, come la Convenzione ONU del 1989, che forse si fa fatica a calare nelle realtà di tutti i giorni, “scorporati” nelle diverse situazioni (in questo caso il viaggio, ma anche la scuola, la famiglia, il tempo libero, lo sport ecc.) i diritti dei bambini non possano diventare davvero quell'argomento di riflessione e di azione pratica di cui si avvantaggerebbe probabilmente l'intera società.

1 commento:

  1. Grazie per questo bellissimo contributo Paolo. Hai dato un punto di vista molto realistico e pratico. Se provassimo tutti a partecipare attivamente e a coinvolgere i bambini che conosciamo... forse la vita sarebbe un po' più serena per ognuno di noi. Grazie davvero.

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